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Sito dell'Associazione Italiana per lo Studio e Ricerca sui Comportamenti Violenti -CRCV- Italy. ---------- Violent Behavior and Prevention Research Center - VBRC -Au-- Lorenzi Alfredo, Neurobiol, Neurosc.Human Behavior Biosincr - Basil--Davis CA -- Karin Hofmann, Phd Aggressive Behavior--Au

L'ultimo Testimone per Roberta Ragusa: Grillo e Celentano sanno come funziona.

Quelli della rai3, di Chi l'ha Visto, sono riusciti dopo un anno dalla scomparsa, a
scovare l'ultimo testimone, un signore incappucciato, ben tutelato nella sua identità, (come se testimoniare fosse un fatto da realizzarsi in incognito, in clandestinità, con il volto travisato o camuffato, non la voce però).
Perché questo travisamento? Perchè il nostro supertestimone è terrorizzato dal fatto di essere identificato. Da chi? Dice che la famiglia di Roberta Ragusa è molto potente e lui è un poveraccio (ricordate Renzo e Lucia?) al loro confronto (come se assistere ad un fatto in modo puramente incidentale e riferirlo alle Autorità, fosse da meritare la copertura, l'anonimato, a causa del timore di ritorsioni da parte di famiglie potenti implicate nel fatto).
Dopo averci fornito un ottimo esempio del clima dei rapporti sociali che regnano nell'italico Bel Paese, dove il vicino che fa l'impiegato alle Poste, teme il confinante che sa essere parte di una famiglia ammanigliata con il Potere, con le persone che contano e sono influenti, si dicevo, dopo questo bel servizio Tv, quali saranno secondo voi queste tipologie di persone?
Tutti lo sappiamo: i politici, le persone che amministrano le leggi, le autorità, le persone comunque influenti, piene di soldi e che ai loro inviti rispondono sindaci, prefetti e altro ancora, mentre il povero impiegato postale, al massimo è invitato dalla famiglia del meccanico da cui porta a riparare l'auto.
E' questo dunque il clima dei rapporti sociali in cui si esplica la vita delle persone nella evoluta Toscana (per non dire della Lombardia eccetera)? Non, non ci crediamo, seguiamo quelle persone di formazione giuridica, avvezze a considerare tutto in base alle carte (che qualcuno deve prima riempire, per poterle poi leggersi), al volere del legislatore (come se si nascesse per grazia di un legislatore umano e impersonale).
Un po' la stessa storia con cui si riempivano la bocca certi tromboni del PCI, e marxisti vari, che dai loro scranni levigati e morbidi, parlavano del lavoro come mezzo di riscatto e di concquista della libertà (come se si nascesse schiavi e lavorando in una miniera per 10 ore al giorno, si ottenesse il diritto a un pezzetto di libertà in più). Ridicoli e penosi allo stesso tempo.

Un bello spicchio di italietta è stato presentato dalla Tv pubblica, che si vanta di mandare in onda la realtà, quello che esiste e niente più. Come se la gente si mette a parlare e a girare con il volto travisato per non farsi riconoscere dai vicini di casa, quelli che poi si incontrano tutti i giorni al bar e alle poste di paese.
E' questa l'italietta? Veramente dobbiamo credere a chi ci vuole somministrare una tale sbobba nauseante? No, io credo che solo la voglia di raggiungere il mitico picco di ascolto, l'orgasmo del punto G televisivo, sia l'artefice di queste devastazioni televisive e sociali; e il tutto mascherandolo da televisione impegnata, da campioni del Servizio Pubblico de Noantri.
Capito perché i furboni e navigati domatori di leoni come Celentano e Grillo riescono a galleggiare se non a dominare lo schermo? Loro lo sanno fare perché hanno capito come funzionano le cose; anche lo scaltretto furbetto di Fabio Fazio lo sa, ma fa finta di non saperlo (se no che scaltretto sarebbe?).

Ma poi, dove risiederà la potenza e alta influenza sociale della famiglia Logli? Si tratta di una famiglia mediamente benestante, del ceto medio basso borghese, molto diffuso nella provincia di Pisa, dove una proprietà di terreni magari ti rende ricco, divenendo edificabile da un giorno all'altro (con i soliti giochetti veri o presunti dietro). Il Logli poi, è una classica figura tipica di certo ceto impiegatizio, di basso livello, che poco combinano nella pubblica amministrazione, si limitano a riscuotere uno stipendio sicuro di meno di 2000 euro al mese, per poi dedicarsi, in piena luce, nella piena legalità, alla attività che realmente interessa nella vita, nel suo caso quella di gestore di autoscuola.

Una sola postilla finale: devo da specialista commentare la testimonianza di questo Ultimo Testimone Per Robberta, con due b? Credetemi, mi viene la nausea.
A parte presunte o reali capacità di leggere nelle sorti future, basta una competenza specialistica quale quella che vanto per permettermi di dire che la testimonianza del supertestimone, per quanto ripetuta in incidente probatorio (al fine di renderla pienamente efficace come prova a favore della procura), non potrà valere, nella completa assenza di ulteriori prove o indizi per lo meno gravi, seri, attendibilissimi e obiettivi, a condannare il Logli e chiunque sia in una situazione processuale di tale fatta.
Ma quel testimone manda chiari segnali di autoconvincimento, una situazione che abbiamo riscontrato in migliaia (forse 3000 casi) revisionati, in cui un testimone entrava nella situazione di autoriverberazione persuadente (a forza di ripetersi che un certo fatto era riconducibile a quello che raccontano i giornali, si persuade che è riferibile proprio a quello).

Diverso sarebbe stato se il super testimone si fosse recato la mattina stessa in caserma e avesse rilasciato dichiarazione di aver assistito a un fatto che gli è sembrato degno di attenzione dei CC: allora tutto cambiava....

Poi, vedrete che gli avvocati chiederanno un incidente probatorio, volto a sostenere che dal punto di osservazione indicato dal super testimone, quella notte non si vedeva che poco e male. Restano le voci, il tonfo sordo (come di uno sportello di auto che viene richiuso di botto); tutte robe che possono benissimo essere spiegate con altre situazioni. Insomma, se vogliamo prestar fede al solito super teste, ci si accomodi: poi non lamentiamoci se si finisce in macelleria (giudiziaria).
Rinviare a giudizio e fare un processo forse, ma quanto a terminare il processo, in base a quanto a noi noto, con una condanna per omicidio volontario premeditato, sulla base del super testimone, sarebbe uno dei soliti ennesimi esempi di una giustizia che non si ferma di fronte alla logica, e questo poi determina la revoca della sentenza di primo grado, negli appelli successivi, con il solito smacco e senso di disorientamento per il cittadino, che vede ribaltare i giudizi che in nome del popolo italiano sono stati e sono emessi. Un popolo italiano molto pervicace e contrastato, come sempre.
Senza contare che i giornali sono pieni di titoloni sul fatto che la procura avrebbe trovato dei resti non meglio precisati di Robberta.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/roberta-e-lultimo-sms-il-gruppo-di-mamme-che-non-vuole-arrendersi/

Roberta Ragusa e la lite in strada con il marito

www.giornalettismo.com/.../roberta-ragusa-il-giallo-della-l...Condividi
18/gen/2013 – ROBERTA RAGUSA E IL MARITO – La lite, di cui ci sarebbe un testimone, avvenne prima che Roberta Ragusa svanisse nel nulla da Gello di ..

E ricordatevi che carta canta: la testimonianza è stata verbalizzata (raccolta a verbale, credo si dica) e da questo momento possiamo leggere le carte.

Aggiorno Sabato Marzo 2013
Commento subito: se veramente un passante scorge nel luogo rastrellato dagli uomini della Procura, un orologio di Robberta Ragusa, le cose sono due:
o chi fa le ricerche le fa ad occhi chiusi e allora si prenderanno provvedimenti del caso, oppure, quell'orologio non c'era al momento delle ricognizioni e allora siamo nel campo delle solite bufale.

PISA – Roberta Ragusa, le ultime notizie. Un passante, come riporta La Nazione,  ha ritrovato in questi giorni l’orologio di Roberta Ragusa in un campo a poche centinaia di metri dalla casa, esattamente il luogo dove un testimone ha raccontato di aver visto, intorno alle 1.30 della notte della scomparsa, il marito,Antonio Logli, litigare furiosamente con una donna, quindi lungo via Gigli.
Svolta vicina? Il procuratore capo della Repubblica di Pisa Ugo Adinolfi aveva prima smentito poi confermato, smentendosi, l’importanza dei reperti ritrovati negli ultimi giorni di ricerca. Due in particolari i reperti che potrebbero dare una svolta alle indagini: il ritrovamento del pigiama e dell’orologio. Reperti che, insieme all’interrogatorio imminente del marito Antonio Logli, potrebbero finalmente dare un senso, e un ordine,  alle indagini.
Il pigiama, come riporta La Nazione “sarebbe stato trovato nel corso di una delle tante battute di ricerca svolte da gruppi di volontari – esperti in questo tipo di attività – affiancati da uomini delle forze dell’ordine. Ben nascosti a circa 200 metri da una strada sterrata che si dirama quella asfaltata che sale sul Monte Serra (versante pisano) sono stati rinvenuti alcuni oggetti tra cui brandelli del (famoso) pigiama rosa che Roberta indossava la notte della scomparsa, avvenuta tra il 13 e il 14 gennaio dello scorso anno”

Ecco la ricostruzione completa della notte della scomparsa attraverso le parole dei protagonisti e degli inquirenti:
Loris Gozzi, 36 anni, ex giostraio, ha raccontato quanto visto e udito la notte della scomparsa tra il 12 e il 13 gennaio del 2012.
Primo avvistamento. E’ mezzanotte e mezza quando “Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, viene avvistato in auto da solo al bordo della strada”. Tesi che smentirebbe la tesi dello stesso Logli che dichiarò di essere già a letto per quell’ora.
Il secondo avvistamento invece parla di una “la lite violenta tra un uomo e una donna in via Gigli, una traversa di via Ulisse Dini a poche centinaia di metri dall’abitazione della famiglia Ragusa”.
Lo stesso testimone racconta delle ore immediatamente dopo la scomparsa di Roberta Ragusa e dei suoi sospetti quando “il marito di Roberta si è presentato a casa sua mostrando una foto della moglie ‘vecchia di vent’anni fa e quindi irriconoscibile’ per cercarla. ‘Però — ha ribadito — è venuto solo da me che abito a centinaia di metri da casa sua e non dagli altri vicini. Come mai?’.
Parole che si aggiungono alle tracce seguite dai cani delle unità cinofile della Protezione Civile nei primi giorni della scomparsa.
La Nazione provò a ricostruire il possibile percorso fatto dalla donna, così come ‘annusato’ dai cani. Un percorso che, atraverso i campi che circondano l’abitazione dei Logli, conduce proprio in via Gigli, laddove il testimone ha raccontato di aver visto, e soprattutto udito, un uomo e una donna litigare violentemente.
Era stato lo stesso Antonio Logli, durante un’intervista a Chi l’ha visto, d’altronde a confermare che i cani avevano seguito le tracce fino a via Gigli.
“I cani — ha infatti rivelato lo stesso il marito di Roberta Ragusa — hanno fiutato le tracce di mia moglie fino a via Gigli“.
Ricostruzioni, dichiarazioni e ipotesi che potranno essere chiarite solo con l’interrogatorio di Antonio Logli. Ugo Adinolfi,  il procuratore capo di Pisa, ha fatto però sapere che “non c’è alcuna fretta di fare — ha ammesso ieri mattina il magistrato —. Anzi, prima vogliamo acquisire più elementi possibili contro di lui”.
“Ma non perché ci siano novità imminenti – assicura il procuratore, smentendo così l’esistenza di ulteriori testimoni —. Siamo in una fase dell’indagine in cui è opportuno procedere con calma e sviscerando anche i più piccoli dettagli”.
“Un passo falso, del resto, Logli lo ha già fatto — conferma Adinolfi — quando ha provato insieme ad un amico a ricreare l’avvistamento raccontato dal testimone. E lo ha fatto nel punto esatto indicato ai carabinieri, punto che non poteva conoscere in altri modi. Questo per noi è un elemento molto significativo, un oggettivo elemento a suo carico”.
Gli investigatori non hanno fretta: la chiusura delle indagini (su Logli) è stata prorogata al 7 agosto e per quella data sarà chiesta un’ulteriore (ma ultima) proroga di altri sei mesi.

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Come si vede, siano ancora alle schermaglie di tipo giuridico, agli agguati semantici, ai trabocchetti per allocchi, al _hai visto che si frega da solo-?
Mandereste sulla sedia elettrica una persona per aver compiuto una simile presunta ingenua sciattezza
Se tanto più poi risulta come so essere vero, che dal punto asserito dal super teste, effettivamente a seguito della curvatura della stradina vicinale, è praticamente impossibile vedere?In sostanza si usa una testimonianza fasulla per tanti motivi, come esca per far cadere in trappola un allocco. Altro che furbone di tre cotte, sarebbe dunque il Logli!


Sapete che la mia ultra specializzazione è proprio il vaglio dei testimoni di fatti violenti e simili, e mi baso non sulla analisi logica e di contenuto di quanto asserito ma sulla analisi dei movimenti e microespressioni del volto e del corpo in generale.
Cosa penso dell'ex giostraio, che dopo mesi, chiamato dalla Procura, ha rilasciato testimonianza?
Vi faccio io una domanda: manderete sotto la ghigliottina una persona sulla base di un unico testimone?
Sappiamo che la detection delle persone è sempre un fatto molto fallace, e che molti fattori intervengono nella sua distorsione (ne contiamo almeno una ventina). Quindi, può il teste ex giostraio essere un testimone di un fatto realmente accaduto nell'orario e nel luogo da lui descritto? Direi che ci sono al massimo non più del 50% di possibilità che quanto da lui raccontato sia vero e quanto più passa tempo, quanto più è frequente la possibilità di ulteriori variabili distorsive sopravvenienti.
Per me non cambia molto: c'è questa diciamo testimonianza, che con giochetti giuridici mi dicono ora essere divenuta una prova, (incidente probatorio) ma lo ripeto, dal mio p.d.v. si tratta di racconti, storie, e come tutte le storie, ci sono elementi di verità frammisti ad altri di ricostruzione mentale. Sempre tenendo conto che ad oggi non sappiamo dove sia finito il corpo della povera Roberta. Mandereste alla forca uno il cui presunto crimine non è provato essere mai avvenuto?
Intanto, si cominci a trovare il corpo di Roberta, poi si può parlare di tutto il resto. Diversamente assisteremo alla solita sentenza di colpevolezza del Logli, poi tirata all'aria dalle successive, sempre in nome del popolo (italico).
Attendiamo che almeno la tuta rosa e scarpe da ginnastica bianche siano quelle veramente ritrovate (la tuta e altri capi), appartenuti a Robberta e non le solite bufale che da un anno siamo avvezzi a sentire leggendo i chiacchiericci delle cronache dei giornali di paese. Ma io credo che siano sempre bufale, solo bufale come sempre in questo caso è trapelato. (non per causa della procura, la quale cerca di nicchiare, sperando di far gioco).








Aggiornamento 21 Maggio 2013

 


Comprereste un'auto venduta e garantita da costui?



Una sensitiva di Como Mariarosa Busi (che dal Nord Italia, a centinaia di chilometri di distanza ha fornito con incredibile precisione dati su quei boschi senza averli mai visti), avrebbe individuato il luogo dove secondo lei sarebbe, il condizionale è d’obbligo, sepolta la signora: nel tratto che va dalla sommità della cresta montuosa fino a valle. Con un giallo ulteriore. E’ stata rinvenuta una buca piuttosto profonda alla convergenza fra due torrenti. Gli addetti si caleranno all’interno e se necessario esploreranno l’anfratto con l’ausilio di una telecamera a raggi infrarossi.
 In accordo con le autorità stiamo setacciando tutta l’area, sulla base di quanto dichiarato dalla sensitiva che è in contatto costante con noi e che ci ha detto che siamo passati accanto al corpo. Questa donna ha individuato il cadavere di una ragazza che era stata gettata nel Lario. Quindi è attendibile. Cercheremo di essere ancora più minuziosi

Nota: per il processo della morte della ragazza di Lecco, la signora Busi è stata sospettata di aver non individuato il luogo tramite preveggenza, ma bensì, il giudice e forse il pm erano persuasi che la signora avesse in qualche modo partecipato a qualche fase delle indagini, recandosi sui luoghi dove la ragazza era stata prima di finire nel lago. Resta il fatto che senza la Busi, nessuno l'avrebbe ancora oggi trovata!!!
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Dal che capiamo che la PROCURA NAVIGA ANCORA IN ALTO MARE.
Infatti finalmente si affida a una persona dotata di facoltà più sensibili rispetto alle persone comuni, la sensitiva che già ha fatto ritrovare l'auto con il corpo della ragazza, del lago di Como, in un suicidio o incidente simulato dal solito farabutto.
Lo ripeto, leggere il pensiero e interferire con la materia e lo spazio e tempo sono facoltà che tutti possediamo, solo che alcuni le possiedono in quantità più elevate e specialistiche.

Sotto il commento dell'epoca, fatto dai cranacci del Cicap, una serie di cervelli ristretti come quel caffé della pubblicità (Nexpresso...).
Seco ndo questi geni, la veggente avrebbe solo conosciuto come tutti, che in quel punto da lei indicato è facile poter finire nel Lago.


Il caso della veggente detective - Cicap
www.cicap.org/new/articolo.php?id=101999‎
10/gen/2006 – ... una sensitiva bresciana, Mariarosa Busi, di 55 anni, avrebbe aiutato le autorità a ... un corteo di subacquei sulla riva del lago di Como dicendo: "È qui". ... In effetti, il luogo del ritrovamento è risultato essere un punto noto per 





Eccola! Questa volta ci siamo, è a Cannes.


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"L’ho incontrata qui a Cannes nel maggio 2012 (quattro mesi dopo la scomparsa) e ho perfino parlato con lei, ma quando le ho detto che l’avevo riconosciuta lei si è allontanata". Lei, secondo un testimone, sarebbe Roberta Ragusa, la donna svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. L’uomo, un italiano residente in Francia e che lavora presso un ristorante di Cannes, è già stato sentito nell’ambito delle indagini difensive anche dal difensore del marito della donna: "Non era sola, con lei c'era un uomo sui 50 anni, brizzolato". Se il teste dicesse il vero, significherebbe che la donna si è allontanata volontariamente e che probabilmente è ancora viva.

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